Primo argomento è senz’altro quello della porta blindata, primo bersaglio nei tentativi di effrazione. Come abbiamo già affermato la porta è un dispositivo di protezione passiva, ovvero è progettata per resistere principalmente a sollecitazioni meccaniche. Il metodo più diffuso è tuttora il cosiddetto piede di porco, punto di riferimento della classe 3 antieffrazione della norma UNI 1627/30. Le sollecitazioni che un attrezzo del genere in mani esperte può infliggere alla struttura di una porta, intesa come insieme di anta e telaio, possono essere molto significative: riteniamo necessario a questo proposito la verifica della struttura interna dell’anta e degli spessori di costruzione del telaio, dalla cui prestazione combinata dipende la difficoltà di far uscire I catenacci dal loro alloggiamento. Molto spesso l’attenzione degli scassinatori è però rivolta direttamente alla serratura, il cuore nevralgico della porta. In questo caso le tecniche sono di due tipi e coinvolgono da un lato la resistenza passiva e dall’altro quella attiva: nel primo caso lo scassinatore impiega attrezzi prevalentemente meccanici per violare “fisicamente” la serratura sino a raggiungere e liberare il carrello dei catenacci per farlo arretrare senza l’impiego della chiave. Nel secondo invece il ladro è un esperto manipolatore che cerca la combinazione della serratura senza utilizzare la chiave ma grazie all’impiego di attrezzi “artigianali” che non ne compromettono il funzionamento. Su queste tematiche il mondo internet è pieno di articoli, opinioni e vorremmo pertanto stare su un piano più generale: tra i tanti prodotti, come per qualsiasi altro bene di consumo o strumentale, esistono quelli economici e quelli costosi, prodotti di qualità alta e di qualità bassa; per un lettore esperto da questi articoli possono emergere sane convinzioni sulla bontà delle proposte ma anche palesarsi inevitabili interessi commerciali. Piuttosto non condividiamo che da un lato si dichiari la relatività del tema sicurezza e da un altro si affermi che il prodotto X è il migliore: occorre ribadire che la sicurezza è un valore a cui si deve tendere affinando di tanto in tanto i componenti secondo l’evoluzione delle tecniche di effrazione. Quindi anche i cosiddetti esperti sono portati ad eccedere nei giudizi e soprattutto non tutti coloro che pubblicano sono da considerare realmente tali. (Personalmente ritengo che in tema di serrature vada ricordato che ERSI racchiude I più titolati a parlare). Ma se è difficile per i professionisti esprimersi in modo compiutamente approppriato, figuriamoci per un privato consumatore/utilizzatore che affronta il tema per la prima o la seconda volta in vita sua. Quante volte abbiamo sentito la frase “ ho speso meno, ho risparmiato, ma la porta è uguale” ! Non è così, sarebbe più corretto dire “ ho voluto comprare un prodotto diverso che costa meno”. Non c’è nessuna consapevolezza nè approfondimento dell’acquisto in queste affermazioni. Ma è davvero pensabile che oggi esistano imprese benefattrici che ti vendono a 50 quello che vale 100 ? C’è un atteggiamento auto-assolutorio in questa frase, e molta poca considerazione per la tutela della propria sicurezza. Al massimo una inconsapevole, ma colpevole, superficialità nell’acquisto, perchè spendere poco vuol necessariamente dire avere poco in cambio.
Il tema della porta blindata comporta necessariamente un ulteriore ed importante approfondimento sulle serrature. Ancora una volta tenteremo un taglio un pò diverso rispetto alla miriade di interventi presenti su internet e rimandando per i dettagli tecnici più specifici alla consultazione del sito ERSI e all’elenco dei serraturieri. Le grandi famiglie sono sostanzialmente 3: doppia mappa, cilindro a profilo europeo ed elettroniche. Siccome stiamo parlando di porte blindate ci asterremo dal parlare di tipologie usualmente non impiegate in questo settore, come le serrature a mappa singola o quelle a cilindro tondo/ovale o soluzioni idride quali il cilindro a mappe. La tradizione è rappresentata dalla doppia mappa, oggi piuttosto disprezzata dalla generalità del pubblico e, in ciò, ennesimo esempio di non verità. L’attualità e la bontà del prodotto oggi si ritiene siano nel cilindro europeo, anzi nel “nuovo” cilindro europeo: affermazione vuota di contenuto sia nel temine nuovo che nel temine buono. Nelle frasi precedenti abbiamo già inserito un giudizio di valori in contrasto con la tendenza generale: vediamo di approfondire, dopo aver ricordato ancora una volta che ogni tipologia di prodotto comprende centinaia di modelli dall’economico al molto costoso, dal basico al molto prestazionale.