Serratura a doppia mappa
La serratura a doppia mappa è caratterizzata dalla presenza di un congegno di leve azionato da una chiave che reca sullo stelo due mappe contrapposte (le alette dentellate opposte all’impugnatura): le altezze dei vari denti corrispondono alla posizione delle leve all'interno della serratura. La rotazione della chiave determina il posizionamento delle leve che disponendosi in apertura secondo la combinazione unica determinata dalla chiave, consentono al carrello dei catenacci di arretrare, trascinato da uno dei dentini. Questa funzionalità può avvenire in modi molto diversi tra loro, secondo la tecnologia applicata dal produttore, presentando pertanto difficoltà crescenti ad un possibile manipolatore malintenzionato. Innanzitutto la differenza tra doppia mappa vera e falsa: questa definizione dipende dalla mancanza o presenza di costanti tra le cifrature presenti sulle alette, ovvero sulle due mappe. Nella doppia mappa vera le due alette lavorano su due gruppi di leve separati e indipendenti fra loro. Ovviamente una costruzione di questo tipo consente un numero di combinazioni molto superiore a quello presente sulla doppia mappa falsa, dove le cifrature presenti sulle mappe sono correlate e agiscono su un unico pacco leve.. Purtroppo l’industria, per motivi di praticità ma soprattutto economici, utilizza oggi prevalentemente sistemi di doppia mappa falsa con combinazioni legate in modo sequenziale: l’azione di entrambe le mappe, anzichè di una sola, sulle leve migliora significativamente la difficoltà di manipolazione
pur non potendo eguagliare il livello di una doppia mappa vera. Chi ancora possiede quelle “antipatiche” chiavi con due doppie mappe che aprono la serratura con una e chiudono con l’altra si considerino molto fortunati e stiano lontani dalle truffe di chi vorrebbe proporre loro serrature meno sicure pagando !!!!!
Sicuramente ci si aspetterebbe una nota sui grimaldelli: ma ormai non sono tutti esperti del “pettine bulgaro? A parte il fatto che questo è solo uno degli strumenti della famiglia dei grimaldelli, giriamo il discorso in positivo. Buona parte dei produttori di serrature a doppia mappa ha aggiornato la propria gamma introducendo migliorie atte a contrastare efficamente I grimaldelli: i collaudi effettuati testimoniano che, alcune serrature resistono molto bene alle manipolazioni più articolate e alcune hanno resistito del tutto. Quindi una buona serratura a doppia mappa, con la giusta protezione antitrapano è senz’altro meglio di tantissime serrature a cilindro europeo, anche se soddisfa meno gli appetiti commerciali degli operatori.
Serratura a cilindro europeo
A differenza della serratura a doppia mappa, che integra in un solo dispositivo sicurezza e meccanica, la serratura a cilindro europeo è costituita da più elementi: la serratura stessa, che, salvo le evoluzioni più recenti, è prevalentemente un meccanismo di avanzamento del carrello dei catenacci, ed il cilindro a cui è demandata la funzione di sicurezza, soprattutto attiva: di quella passiva si occupa il defender o protettore, il terzo elemento che completa il gruppo sicurezza di una porta blindata. Ci troviamo pertanto in un ambito di maggiore complessità rispetto alla serratura a doppia mappa, se non altro perchè dobbiamo giudicare 3 componenti. Rispetto al cilindro non si parla a sufficienza delle serrature: queste si dividono in serrature a mandate tradizionali a leva meccanica e quelle ad ingranaggi, moltro più dolci e confertevoli da azionare. La costruzione della serratura incide notevolmente sulla sua affidabilità meccanica e quindi sul rischio di non accedere alla propria abitazione. Negli ultimi anni le serrature sono state dotate di un dispositivo di blocco del carrello in caso di sfilamento del cilindro a mandate inserite, la cosiddetta trappola, che porta un prezioso contributo alla sicurezza del sistema. Il cilindro: posto che esistono numerosi tipi di cilindri, differenti per forma o per tecnologia ( ovali, tondi, a profilo europeo, a pompa, a dischi, a traccia, a spillo, a lamelle, ecc.) l’industria della porta blindata si è focalizzata sull’uso prevalente del cilindro a profilo europeo, termine che identifica pertanto una semplice forma non apportando per questo nessuna presunzione di elevata sicurezza come spesso si tende a credere. Attribuzioni tout-court in questo senso si configurano già come truffe: se il prezzo può fornire un sommario punto di riferimento vi informiamo che tra i cilindri più economici ed i più costosi si arriva a rapporti vicini a 1:100. Il cilindro (a sagoma europeo) è formato da un corpo principale, lo statore, al cui interno gira il rotore: entrambi sono attraversati da fori allineati in cui alloggiano perni (nel rotore) e controperni (nello statore). L’inserimento chiave, con la propria cifratura, muove i perni sino ad ottenere la combinazione corretta che consente al cilindro in rotazione di far agganciare la camma al carrello dei catenacci. Un funzionamento apparentemente semplice ma che necessita, per essere sicuro, di bassissimi livelli di tolleranza, di materiali resistenti, di accorgimenti antitrapano e antistrappo, antimanipolazione, incluso l’elevato numero di combinazioni e la protezione della duplica chiavi. In particolare la posizione dei perni, la loro forma e dimensione, il materiale (acciaio piuttosto che ottone), la disposizione determinano differenze enormi e la maggiore o minore capacità di resistere alle principali tecniche di manipolazione: bumping, picking, ecc. Il defender: è l’elemento più importante per la protezione passiva della serratura a cilindro. Contrariamente alle serrature a doppia mappa che hanno una migliore sicurezza passiva di base perchè alloggiate all’interno della struttura della porta blindata, le serrature a cilindro europeo, avendo quest’ultimo posizionato a filo esterno della porta stessa, necessitano di uno strumento aggiuntivo di protezione contro numerosi attrezzi da scasso: è il prezzo da pagare in qualche modo per la comodità di una chiave di dimensioni ridotte. Le tecniche e gli attrezzi utilizzati fanno si che i defender più datati sono oggi inadeguati ad assolvere il loro compito: antitrapano, antistrappo, antifresa, antitaglio, antitubo, resistenza della pastiglia-rotore sono le principali caratteristiche tecniche oggi necessarie.